…sarà forse che l’autunno cammina piano, ma la strada che scorre lungo il torrente Stirone è un solco netto tra due province. Quella di Piacenza e quella di Parma. Nelle mattinate d’autunno, quando il sole e la nebbia fanno a gara per capire chi tra i due è più “prepotente”, questa solitaria strada assume contorni fiabeschi e spettrali. D’un tratto il sole passa tra gli alberi con le foglie umide e scintillanti, di colpo invece è di nuovo nebbia che ammanta questa strada di grigio e contorni sfocati.
(“…in un’immobile campagna con la pioggia che ci bagna… il sole è un lampo giallo al parabris…”)Così cantava Paolo Conte quando guardava Genova con gli occhi del contadino piemontese. E sarà proprio così anche per noi quando lasciamo le nostre case appena riscaldate in questo inizio umido d’autunno e scolliniamo per fare una passeggiata nel Parco Naturale dello Stirone …ed ecco che quando il sole si affaccia di nuovo, intravediamo le prime colline dell’Appennino, a volte brulle e deserte, popolate solo da qualche quercia o cucite da vecchi e nuovi vigneti, risplendere dei colori dell’ocra. Vediamo il greto del torrente, coronato di pioppi ormai senza foglie, riflettere colori argentei… E sì, quando il sole e la nebbia lottano per capire chi tra i due è più “dispettoso”, è sempre così da queste parti. Si passa dal bagliore luccicante, alla scala dei grigi, in meno di un secondo.
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"Post fata resvrgo" ovvero "Dopo la morte risorgo"