E’ ARRIVATO IL DUEMILAVENTUNO

E’ iniziato un nuovo anno e non possiamo che essere vicini ai tanti che hanno avuto lutti e persone ricoverate nell’anno appena trascorso.

Sembra proprio che ogni tanto arrivi l’anno più difficile della nostra vita. Arriva per farci dimenticare un anno difficile precedente, quello che deteneva il primato. L’anno “più difficile” non è semplice da ricordare, ma l’ultimo invece è lì, con tutta la sua mole di dolorosi e appiccicosi ricordi, quello che ci ha segnato nel profondo, quello in cui siamo andati a cercare tutte le risorse di cui avevamo bisogno, o meglio, quello che le risorse le ha create e che ora nessuno ce le toglie più.

E’ passato un anno alquanto faticoso, soprattutto per chi lavora nel campo della pandemia e per chi non ha potuto produrre reddito a causa delle chiusure dei “dcpm governativi”, dcpm governativi che ci venivano continuamente ricordati, a volte con violenza ed arroganza, sui media nazionali da chi, nel limbo delle loro certezze economiche e relazioni sociali, decretavano per noi modi di comportamento.

Per molti di noi è stato un anno di grandi sacrifici, soprattutto nei rapporti con gli altri, e ci sentiamo addosso tutta la fatica e il bisogno di raccogliere almeno qualche insegnamento.

Abbiamo sicuramente imparato che il modello di vita a cui ci hanno voluto abituarci, considerandolo “normale”, è stata la causa principale di questa pandemia che ci ha portato tutti a conoscere la paura della malattia e della morte, che ha limitato le nostre relazioni sociali, cambiando le nostre prospettive economiche di vita. Abbiamo imparato a conoscere il bisogno della solidarietà e della tolleranza e, come dice Francesco, il Papa “comunista”, il bisogno degli altri, perché da soli non possiamo farcela. Portate pazienza. Ci stiamo un po’ dilungando, ma forse questo “sfogo” serve più a noi che a voi.

Ma è arrivato un nuovo anno. Ora serve fare un profondo grande respiro per andare avanti, per guardare senza rancore il passato ma soprattutto per capire fino in fondo quanto sia invece utile per noi ricordare un anno che vogliono farci dimenticare.

Quante volte nel corso di questo anno avremmo voluto essere qualcun’altro, magari solo per abbracciarci un po’. E allora non possiamo far altro che sperare che questo nuovo anno, che è iniziato con grandi fiocchi di neve come voler coprire col suo manto bianco l’anno appena passato, sia meglio dei soliti, più semplice, più vero.

Il “distanziamento e la lontananza forzata” per noi non sarà un problema. Ci concentreremo sull’attesa dei prossimi incontri, ricordando e ringraziando tutte le persone che sono passate, anche solo con il loro pensiero, dal Gruccione e ci hanno dimostrato il loro affetto e solidarietà.

Il prossimo anno, sarà bellissimo e chissà, forse sarà un capodanno diverso.

Auguri da Elio, Marialaura e Davide dal Il Gruccione – Locanda del Tempo Ritrovato